" Ricordati che nel drammatico frangente storico in cui il destino ci ha fatto vivere, il collezionista ha una grande superiorità morale sullo storico e sul filosofo, perchè accogliendo con affetto indistinto tutti i relitti del passato si propone come il più radicale critico del presente, quell'intollerante presente in cui gli oggetti contano in base alla loro forza ed utilità, e tu sai queste parole, forza e utilità, non altro nascondono se non cimiteri di morti, di cose morte, massacrate, dimenticate, dissolte. Credimi Max, oggi il nostro compito è ricordare e ritrovare, e lo sarà ancora di più domani per i nostri nipoti: perchè ci sono momenti in cui essere con il futuro significa essere con il passato contro il presente; e perchè contro l'infernale accelerazione della modernità le rovine e i relitti si ergono, si devono ergere, come barricate rivoluzionarie."
Michele Mari, Tutto il ferro della torre Eiffel, Einaudi 2002.
giovedì 29 luglio 2010
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